Wilier-Selle Italia, Zardini: “Era arrivata l’ora di cambiare ambiente per avere degli stimoli nuovi”
Il 2018 sarà un anno molto importante per Edoardo Zardini. Il corridore veneto dopo cinque anni ha lasciato la Bardiani – CSF, squasra con la quale era passato professionista nel 2013, per approdare alla Wilier – Selle Italia. Un cambio che arriva dopo due stagioni molto difficili dopo il brutto infortunio rimediato al GP Lugano 2016. La volontà di Zardini è ora quella di rilanciarsi e tornare sui suoi livelli, lasciandosi definitivamente alle spalle tutti i problemi così come ci spiega in esclusiva a Spaziociclismo.
Come ti stai trovando nella nuova squadra?
Mi sto trovando molto bene. Abbiamo già fatto due ritiri in cui ho avuto l’occasione di conoscere meglio i miei compagni di squadra. Molti in realtà li conoscevo già e con alcuni avevo addirittura corso insieme anche fra i dilettanti. Adesso aspetto solo le prime gare.
Dopo una vita alla Bardiani parte una nuova avventura per te. Come è nata l’idea?
L’idea è nata già diversi mesi fa. Era arrivata l’ora di cambiare ambiente per avere stimoli nuovi. Penso che la Wilier – Selle Italia sia la squadra più adatta a me per diversi motivi. Ho sempre pensato che questa era la squadra ideale se un giorno fossi andato via dalla Baridani – CSF. Fortunatamente sia Scinto che Citracca mi apprezzavano come corridore e quindi è stato facile trovare l’accordo. Ora spero di ripagarli in questo 2018.
Sei reduce da due stagioni molto difficili. Pensi che il peggio sia ormai alle spalle?
Arrivo da due stagioni negative. Il 2016 è stato condizionato dal brutto infortunio mentre l’anno scorso è andato male per una serie di fattori che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio. Prima del Giro d’Italia mi stavo riprendendo, ma poi ci sono state delle incomprensioni e non sono stato convocato per la Corsa Rosa. Poi nel finale di stagione fortunatamente ho corso molto e questo mi ha aiutato per iniziare al meglio la preparazione in vista del 2018. Si è potuto vedere che ho ripreso un minimo di condizione anche se personalmente mi ritenevo lontano dal mio massimo che spero di raggiungere, anzi sono sicuro che raggiungerò quest’anno.
Hai pensato di mollare tutto in questi due anni?
Non ho mai pensato di mollare tutto. Ero e sono ancora oggi sicuro di poter tornare ad alti livelli. Non c’erano motivi per lasciare tutto a 28 anni. Il ciclismo è la mia passione ed il mio lavoro. Fin quando ci sarà la possibilità darò tutto me stesso per far si che le cose vadano bene. Penso che anche la vita è fatta di momenti difficili e bisogna lasciarseli alle spalle.
L’obiettivo è quello di tornare al Giro d’Italia dopo due anni di assenza?
Tornare al Giro è sicuramente un obiettivo fondamentale. L’ho corso per tre anni di fila e non averlo fatto sia nel 2016 che nel 2017 è stato un peso per me. È la corsa più bella ed importante che ci sia per un corridore italiano. Correrlo rende già di per se bella una stagione e quindi quest’anno vorrei esserci.
Conosci il tuo calendario?
Esordirò al Trofeo Laigueglia e dopo dovrei partecipare in Turchia al Tour of Antalya prima di ritornare in Italia e correre il GP di Larciano, Tirreno – Adriatico e Settimana Coppi e Bartali. Dopo quasi sicuramente farò un periodo in altura per preparare gli appuntamenti di fine aprile ed il Giro d’Italia.
Quali sono le corse che hai messo nel mirino?
Tutte le corse a cui parteciperò saranno degli obiettivi. Bisognerà far bene in ogni corsa anche perché penso che quando si va ad una gara uno ci va per fare risultato e non semplicemente per allenarsi. Poi ovviamente il Giro d’Italia è uno degli obiettivi principali e riuscire a vincere una tappa lì sarebbe un sogno. È veramente difficile, ma è il massimo che un corridore può ottenere. Darò il massimo lì come in tutte le altre gare per provarci.
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